Il drum circle è un’esperienza molto intensa, creativa e coinvolgente, ti permette di condividere la tua energia vitale e quella del gruppo disposto in un cerchio, attraverso le vibrazioni e il ritmo delle percussioni di ogni tipo. Ne parlo in un articolo che puoi trovare qui.

Adesso voglio presentarvi la storia di cambiamento, di perseveranza e tenacia di un facilitatore musicale di drum circle. Ho incontrato Giovanni in occasione della mia esperienza di questa pratica a Desenzano del Garda e ho da subito avvertito in lui una potente energia ed entusiasmo.

Appena ventenne sente forte il richiamo della musica, delle vibrazioni del djembe che suonava attorno al fuoco in compagnia di amici sulle colline del bresciano. Ha deciso di approfondire la fiamma che si accendeva dentro di lui quando batteva sulla pelle tirata del tamburo e di apprendere più aspetti possibili dello strumento. Comincia così il suo percorso di ricerca e studio, frequenta il suo primo corso di djembe nel 2002 per poi spostarsi alle percussioni latine e iscriversi nel 2004 al Centro Professione Musica (CPM) di Milano dove ottiene l’attestato di tecnica strumentale dopo quattro anni.

Ed è qui che c’è l’essenza della storia di Giovanni, insieme al fratello ha un negozio di parrucchieri, lavora anche più di otto ore al giorno e nel frattempo fa i salti mortali per studiare e dare voce alla sua passione, affrontando stanchezza, ostacoli e facendo grandi sacrifici. Negli anni non ha mai avuto dubbi, sentiva la sua “missione d’anima” sempre più decisa a venire fuori e a volere trovare sfogo. Nel 2015 infatti si mette in gioco e decide di lasciare l’attività con il fratello per dedicarsi esclusivamente alla musica e alle percussioni. La sua sete di conoscenza non si placa, così continua a frequentare corsi, partecipare a master ed esplorare nuovi orizzonti, studia generi musicali come la Rumba, il Son, il Danzon, Timba e Songo, e si avvicina alla musica afro-cubana. Nel 2017 diventa facilitatore musicale e da qui la sua strada comincia a definirsi e ad essere più chiara, la sua potente energia la mette a disposizione degli altri, prendendosi cura delle loro emozioni. Continua a specializzarsi e nel 2021 diventa facilitatore di drum circle secondo il metodo Artur Hull, un esperto facilitatore di gruppo e trainer motivazionale conosciuto a livello internazionale.

Giovanni ammette di non avere colto da subito la vera essenza del ‘”cerchio”, quando però entra in contatto nel 2020 con l’Accademia Musical-mente di Brescia, comincia una co-progettazione con le scuole primarie, “facilitando” quattro drum circle a settimana con quattro classi diverse e scopre la “magia” del ritmo al servizio del gruppo.

“Il cerchio rappresenta la metafora della vita, puoi esprimerti liberamente, senza giudizio ed entrare in connessione con gli altri. Il facilitatore scandisce il tempo, dà una pulsazione e la persona improvvisa senza bisogno di competenze e contemporaneamente viene coinvolta e da individuo emerge come gruppo, l’uno diventa un altro uno più grande. La dimensione del cerchio porta benessere alle persone. Il tamburo ha un radicamento nella terra che porta l’energia dall’alto verso il basso. Questa energia, questa geometria ritmica ti fa andare in uno stato di coscienza alterato, è un’esperienza forte. A volte è un’energia talmente potente che non riesco a contenerla.”

Lo scorso giugno si è concluso, dopo due anni, la sua esperienza come facilitatore nelle scuole di Gussago (BS) con bambini di otto e nove anni. Un periodo intenso e di grande soddisfazioni nel quale ha aiutato i bambini a creare relazioni e connessioni, e a vivere esperienze attraverso la musica e le dinamiche della loro vita: stare insieme, giocare insieme, l’ascolto, l’individualità messa a disposizione del gruppo.

“Il drum circle mette in risalto alcune situazioni. Ascoltare è la parola che emerge maggiormente, perché attraverso l’ascolto un bambino raggiunge la bellezza: stare bene con gli altri, divertimento, gioia, leggerezza, spensieratezza. Un giorno un bambino ha raccontato davanti al gruppo di sentirsi libero, non bullizzato, a differenza di quello che succede normalmente in classe. La possibilità di esprimersi liberamente nel cerchio ti fa sentire libero dal giudizio.”

Giovanni ha ormai condotto più di 100 drum circle, realizza laboratori e animazioni musicali, insegna percussione in due accademie, è facilitatore ed educatore, oltre che assistente ad personam, e ormai da 5 anni accompagna con un percorso musicale una persona disabile. Ci sono occasioni in cui con la sua musica accompagna alcuni colleghi musico terapisti e che praticano alcune discipline olistiche. La sua curiosità e voglia di crescere non si sono ancora esaurite, si sente attratto da questo mondo e già è proiettato verso nuovi progetti. “Sto scoprendo il mondo olistico, quello delle arti terapie, sento forte il suo richiamo. Ci sono situazioni in cui accompagno meditazione yoga con terapisti musicali, mi piace molto accompagnare gente che medita attraverso la musica, vorrei abbracciare questo mondo. Per me il tamburo, la musica è un modo introspettivo, un veicolo di meditazione. Io medito quando suono, sento un’affinità, una grande attrazione per questo mondo. La musicoterapia mi affascina moltissimo.”

Il consiglio di Giovanni

“Nonostante tutte le difficoltà, i dubbi nel percorso di vita la fiamma dentro di me non si è mai spenta. La passione mi ha fatto stare ore interminabili sul tamburo, ha bisogno di perseveranza, sacrificio e disciplina. Il mio punto di forza non è il talento musicale ma la tenacia e la determinazione. Non ho mai smesso di studiare i tamburi e la musica legata ai tamburi. Adesso sto raccogliendo i frutti di anni di sacrifici.”