Immaginate uno spazio immerso nella natura, un cerchio di persone, degli strumenti a percussione e un facilitatore musicale. Tutto questo è il drum circle, un evento ritmico che permette di condividere la propria energia vitale e quella del gruppo attraverso le vibrazioni e il ritmo delle percussioni di ogni tipo. Ho provato l’esperienza di drum circle in un luogo incantevole a Desenzano del Garda, è stata a dir poco totalizzante e coinvolgente, un insieme di emozioni e di sensazioni profonde. L’atmosfera dei drum circle è rassicurante, le persone sembrano interconnesse tra loro, la condivisione di qualcosa di “intimo” ti unisce anche se non ci si è mai incontrati prima

La figura del facilitatore musicale è importante: è una guida che ti accompagna verso la consapevolezza delle tue abilità e ti aiuta ad esprimere la tua energia attraverso gli strumenti a percussioni che sono per natura accessibili a tutti. La sua sensibilità emotivo-acustica gli permette di entrare in sintonia e trovare chiavi di accesso ai singoli e al gruppo. Siamo tutti potenzialmente degli esseri ritmici, chiunque può sperimentare la pratica del drum circle e ciascun membro è parte della performance.

Al termine della pratica il facilitatore insieme ad altri colleghi ci ha guidato in una meditazione coinvolgente: occhi chiusi, il vento che sfiora la pelle, il suono di diversi strumenti tutt’intorno che ti avvolgono come se fossi dentro una bolla e le parole sussurrate di un musico terapeuta hanno trasmesso leggerezza e serenità. Appena apro gli occhi, vedo davanti a me una piccola arpa che fa vibrare le sue corde in un suono dolce e quasi “materno”. Mi travolge e mi coinvolge talmente tanto che sento forte l’esigenza di suonarla, di accarezzare le sue corde per esprimere quello che sento dentro. È stata un’esperienza intima, di avvicinamento a qualcosa che non conoscevo ma, che grazie ad una reciproca apertura, ci ha concesso di entrare in sintonia.

Una leggenda della tribù
Abenaki

Si dice che quando Il Creatore stava assegnando un posto ad ognuno degli spiriti che decisero di abitare su questa Madre Terra, da lontano eruppe un potentissimo BOOM.

Il suono continuò ad avvicinarsi sempre di più fino a quando si fermò proprio di fronte al Creatore.

“Tu chi sei?” chiese il Creatore.

“Io sono lo spirito del tamburo” fu la risposta.

“Sono venuto qui per chiederti di permettermi di prendere parte a questa cosa meravigliosa.”

“Come pensi di prenderne parte?” chiese il Creatore

“Vorrei accompagnare il canto del popolo. Quando canta con il cuore, voglio suonare come se fossi il battito del cuore della Madre Terra. In questo modo, tutta la creazione canterà in armonia.”

Il Creatore accolse la richiesta, e da allora in poi, il tamburo ha sempre accompagnato i canti della gente.

Nel corso della storia di tutti i popoli indigeni nel mondo, il tamburo è il centro dei canti. È il catalizzatore che aiuta lo spirito della musica a salire fino al Creatore in modo che le preghiere contenute in quelle melodie raggiungano il posto sacro. Ogni volta, il suono del tamburo porta completezza, stupore, emozione, solennità, forza, coraggio e l’adempimento delle nostre preghiere.

È il battito cardiaco della Madre Terra che dà la sua approvazione a coloro che vivono in lei.

Il suono del Tamburo attrae l’Aquila che porta il messaggio al Creatore.

Il tamburo cambia la vita delle persone!

Complice la splendida giornata di sole e la piacevole compagnia, abbiamo trascorso dei momenti in leggerezza, serenità e armonia. Il pic-nic sul prato, a contatto con la natura, è stata la conclusione ideale per condividere l’esperienza appena vissuta.

Consiglio a chiunque di trovarsi almeno una volta nella vita in un cerchio di persone coinvolte dal suono travolgente delle percussioni. Fin dall’antichità questi strumenti, attraverso il ritmo, hanno stimolato una guarigione a livello mentale, fisico e spirituale, sciogliendo anche traumi emotivi. Abbiamo solo da guadagnarci!