Un piccolo terrazzo in legno, una tazza di caffè fumante, la cornice imbiancata delle montagne dell’Alta Badia, eleganza e atteggiamento raffinato è l’accoglienza che Michil Costa mi ha riservato per la nostra intervista.

La cura e la bellezza dei piccoli gesti dicono chi siamo e contribuiscono a portare un messaggio a chi ci circonda: “Riconosciamo il bello, apprezziamolo e portiamolo nel mondo”, sono le parole di un albergatore ambientalista che ormai da anni parla di turismo umano e sostenibile. Michil non ha dubbi su come dovremmo “spendere” la nostra esistenza in questa vita. I valori quali dignità umana, sostenibilità ecologica, giustizia sociale, solidarietà, trasparenza devono ritornare ad avere un senso e condurci alla felicità. Vi suggerisco di leggere i 12 consigli di Michil per provare a essere felici. 

Michil, il bimbo in piedi, con il fratello

Quando hai la fortuna di confrontarti con qualcuno che è affine a te nei pensieri e nel “sentire” è qualcosa di straordinario, chiacchierare con Michil non è stato solo piacevole ma anche una carezza dell’anima. Lavorare e allo stesso tempo concedersi la condivisione di ciò che abbiamo dentro rende la nostra “presenza” in questo mondo più gradevole e soprattutto significativa.

“Panta rei”, tutto scorre, è un concetto che amo molto, credo sia quello che ci caratterizza più in assoluto e, se compreso, diventa un punto di forza sorprendente. A questo proposito ricordo la frase di Eraclito: “Tutto viene e tutto va, incessantemente. Non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume, poiché solo apparentemente esso permane: in realtà l’acqua che lo costituisce non è mai la stessa. Neppure si può toccare due volte una sostanza nel medesimo stato, perché questo, a causa della velocità del suo cambiamento, si raccoglie e si disperde.”

Cosa ci dice questa frase? Che non siamo mai la stessa persona da un momento all’altro, che tutto è in continuo cambiamento e che quindi abbiamo in ogni istante la possibilità di essere una persona diversa, migliore.

Michil ha fatto esattamente questo: ha vissuto un periodo della sua esistenza in maniera sregolata, a un certo punto ha preso in mano la sua vita e ha intrapreso la strada della crescita personale, non si è fossilizzato in chi era e si è dato la possibilità di diventare qualcun altro, o meglio di fare emergere la “bellezza” presente dentro di lui.

Mi racconta che era un ragazzo difficile da gestire, radicale, con idee ben precise e che non accettava obiezioni, inoltre faceva uso di alcol e stupefacenti. “A 17 anni vado via di casa, volevo diventare un artista, un musicista ed essere partecipe della scena musicale di Londra, vivere in mezzo ai punk, facevo il dj di musica rock”.

Michil vive intensamente la sua vita esplorandola fino in fondo, ma a un certo punto si rende conto che non poteva andare avanti in questo modo, che il suo corpo non avrebbe resistito a lungo a una vita sfrenata. Però non ha ancora trovato il suo equilibrio e passa da un eccesso all’altro, mettendo anche in pericolo la sua vita. Inizia a praticare diversi sport in maniera estrema: gare di moto, paracadutismo, immersione 50m, gare di corsa in montagna, gare di sci di fondo, arrampicata, gare di bici, sempre tutto al massimo e al limite.

“Quanto della nostra vita è nelle nostre mani, sei tu la tua volontà”, con queste parole Michil ci ricorda una grande verità, quanto sia in nostro potere essere artefici della nostra esistenza. L’incontro con gli insegnamenti di Gandhi e del buddhismo è per lui determinante, la forza dei messaggi appresi contribuiscono a destare un Michil “addormentato” e lo avvicinano a una consapevolezza mai avuta prima.

“Sono diventato più piacevole come persona, ho dato vita a certe azioni in casa che hanno cambiato anche l’andamento aziendale.”

 

Comincia un nuovo percorso pur rimanendo una persona esuberante e ambiziosa, quello che però cambia in lui è il profondo rispetto di sé stesso, delle persone e della natura. Il Michil “rinato” avvia i primi passi da operatore turistico consapevole con curiosità, entusiasmo e grandi aspirazioni, è affascinato dalle persone che creano qualcosa dal nulla e dal concetto di bellezza che ormai fa parte di lui, così dà vita a qualcosa di straordinario per la sua terra: il primo ristorante gourmet delle Dolomiti, il Stüa de Michil che nel 2006 riceve la stella Michelin.

“Ho una grande capacità mnemonica, una capacità delle papille olfatto-gustative molto sviluppate, associo quello che bevo e mangio ad alcune situazioni nel mondo. Questo mi ha fatto capire che volevo un mio ristorante gourmet in albergo.”

Michil mi dice che i primi mesi di attività del ristorante sono stati deludenti, in Alta Badia non c’era interesse per un ristorante di un certo tipo, arriva però la grande idea che lo porta al successo, diventa il primo operatore turistico a offrire degustazioni di vino di livello in Italia e crea un movimento del vino di tutto rispetto. Amplia la cantina del ristorante con vini pregiati e invita grandi produttori: Marchesi Incisa Della Rocchetta, Sassicaia, Giacomo Conterno, Angelo Gaja e altri ancora.

Applica il concetto di turismo umano e sostenibile e di economia del bene a tutte le sue attività.

“Il bene comune è un moltiplicatore di cose, è portare conoscenze, valori, esperienze, idee ad altri colleghi per poi diffonderle a loro volta ad altre persone. Tutto il sistema ci guadagnerebbe, nessuno può essere contrario ai valori olistici, ma c’è spesso poco tempo per pensare, si è subissati dalle faccende quotidiane o impellenze personali che distraggono dal vero pensiero, quello che ti indica la via.”

Insieme alla famiglia gestisce l’Hotel Perla e Berghotel Ladinia a Corvara, nel cuore delle Dolomiti, e il Posta Marcucci a Bagno Vignoni nella Val d’Orcia, Patrimonio dell’Umanità. Al centro del suo lavoro pone i valori e poi il profitto aziendale: “non mi interessa acquistare un altro albergo, ma preferisco fare bene quello di cui mi occupo.”

Michil si ritiene una persona fortunata e privilegiata, ha avuto sempre l’appoggio della sua famiglia, anche in momenti di estremo bisogno, il padre per esempio lo ha aiutato con il ristorante in una situazione delicata: “mi ha detto che mi prestava 5 milioni di lire per fare quello che volevo ma che avrei dovuto restituirglieli.” Nutre un grande rispetto per i genitori e tra i membri della famiglia c’è un profondo affetto.

Ritiene inoltre sia un obbligo morale, etico e civile dare una mano a chi è meno fortunato di lui, per questo motivo fonda con la famiglia la Costa Family Foundation. Dal sito della fondazione si legge: “Il mondo gira e per milioni di persone gira con estrema fatica. Alleviare il peso di questa fatica si può, anche attraverso piccole azioni quotidiane. Questo è il senso della nostra Fondazione, nata nel 2007 per proteggere e promuovere i diritti dei minori nel mondo.”

Ascolta, sorridi!

Michil ti arrabbi? Ho chiesto incuriosita…

 “Il Dalai Lama ti ascolta, noi invece siamo pieni delle nostre parole, dei nostri pensieri. Quando l’ho incontrato mi ha detto due cose importanti: sarà il sorriso a salvare il mondo, non bisogna mai perdere il buon umore; arrabbiarsi ci fa male e spesso lo facciamo per cose già successe, passate.

Per me è stata una grande lezione, a volte mi arrabbio con il personale solo perché mi sembra di essere più incisivo nell’azione, ma in realtà non sono arrabbiato. Una cosa però che mi agita è vedere i giovani che non combattono abbastanza per il clima e l’ambiente. Apprezzo le azioni degli attivisti che anche con gesti estremi, come imbrattare le opere d’arte, attirano l’attenzione.”

L’intervista di Michil invita alla riflessione, ci dice che non possiamo fuggire a noi stessi e che ascoltarsi, prendersi del tempo per comprendere a fondo i valori del nostro vivere e come portarli nel mondo sia fondamentale per la nostra anima ma anche per la felicità e il benessere di tutti, natura compresa. La bellezza, che non è solo quella estetica, è contagiosa e si diffonde, per questo motivo contribuirebbe a rendere il mondo un posto migliore, solo ad una condizione però, se ci impegniamo ad accoglierla e ad averla al nostro fianco in ogni azione e manifestazione.   

Concludo questo articolo con una frase del libro di Michil Costa, “FuTurismo – Un accorato appello contro la monocultura turistica”: “Il viaggio può essere progresso solo se ci avvicina al prossimo, un mondo migliore, senza catene, più leggero, libero dai pesi e dalle pastoie che lo fossilizzano.”

Consiglio ad ogni operatore turistico e non solo di leggerlo, si trovano spunti davvero interessanti e stimolanti.

Il consiglio di Michil!

Le grandi cose sono già state pensate e scritte, mi rifaccio dunque a due personaggi greci che amo molto: inseguire il mondo ideale del buono e del bello di Platone, anche se è utopico ti dà un indirizzo; allo stesso tempo fare come diceva Aristotele, la felicità dell’uomo è la pratica, prendere in mano le situazioni, essere consapevole che qualsiasi cosa tu faccia ha un’influenza su qualcuno. Anche se non è possibile cambiare il mondo, comincia a cambiare il tuo mondo ideale, ma non domani, oggi!

© Immagini gentilmente concesse dallo staff di Michil Costa