La vita è un percorso meraviglioso tutto da scoprire e da impreziosire, che ci riserva a volte momenti felici e altri meno. Alcuni eventi non riusciamo a controllarli, ma possiamo decidere come “dialogare” con loro, se farci sopraffare o vedere il dono che nascondono in profondità. Mi piace, a questo punto, citare un’affermazione di James Joyce: “La vita è come un’eco: se non ti piace quello che ti rimanda, devi cambiare il messaggio che invii”. Abbiamo un grande potere, anche se a volte non lo riconosciamo, quello di decidere in che direzione andare, come e quale vita vogliamo donarci.

Quando dialoghi con un evento, soprattutto doloroso, cerchi di prendere familiarità con lui, per accettarlo e trasformarlo in qualcosa di bello, trovi, come dicevo prima, il dono, in questo modo permetti anche ai tuoi talenti di “riaffiorare” alla luce.

A novembre del 2020 un evento profondamente doloroso ha travolto me e la mia famiglia. La mia nipotina Marta, di soli 10 anni, in un giorno come un altro, è scomparsa improvvisamente, lasciando in tutti noi una di quelle lacerazioni profonde che difficilmente si rimarginano e che periodicamente ritornano a sanguinare.

In situazioni come queste sono grata alla vita per avermi concesso il dono della resilienza, presente un po’ meno nella vita quotidiana. Quando ci sono grandi difficoltà come un lutto, o periodi surreali, come per esempio la pandemia di Covid-19, io do il meglio di me, sono piena di energia e stimoli, le idee affiorano come un fiume in piena e la mia capacità come problem solver si attiva spontaneamente.

In me è forte l’esigenza di continuare a far vivere mia nipote, vederla crescere attraverso la speranza e gioia donata ad altri bambini e alle loro famiglie. Così, a luglio del 2021 avvio il progetto “l’abbraccio di Marta” con una missione ben precisa, quella di sostenere Associazioni, Enti e Fondazioni che tra i loro obiettivi hanno la prevenzione di malattie in età pediatrica e offrono supporto a bambini affetti da patologie, senza però dimenticare l’attenzione al settore della ricerca scientifica. 

A gennaio scorso si è conclusa la raccolta fondi a favore dell’”Associazione Piccoli Battiti” per cardio- proteggere alcune scuole medie di Palermo. Con i € 9,925 raccolti sono stati acquistati 2 defibrillatori, formati 132 operatori BLSD attivi in 11 istituti comprensivi, ed effettuato qualche migliaio di screening elettrocardiografici. Oltre alla raccolta di fondi, abbiamo ricevuto in dono un defibrillatore da parte di privato generoso.

Ci sono tante idee che bollono in pentola, per questo motivo abbiamo deciso, con mia sorella e mio cognato, di fondare un’associazione, che ci permetterà di gestire direttamente i nostri progetti ed essere più indipendenti. Avvieremo presto l’iter per l’associazione, nel frattempo a settembre attiveremo una campagna di raccolta fondi a favore della Fondazione Umberto Veronesi per la ricerca per i tumori pediatrici.

Ci vediamo presto!