Quando abitavo a Palermo amavo andare di tanto in tanto alla chiesa di Santa Maria dello Spasimo, nel quartiere arabo Kalsa. Una chiesa, in stile tardo gotico a cielo aperto con in grembo la natura: avete letto bene, c’è un albero che svetta rigoglioso in un angolo della navata unica. La chiesa è stata costruita nel 1509, con il monastero adiacente, dal giureconsulto locale Giacomo Basilicò e successivamente donata ai padri benedettini di Monte Oliveto. Il nome “Spasimo” venne dato dai padri Olivetani in segno di devozione alla Madonna che soffre dinanzi al Cristo in Croce. Per una serie di vicissitudini la Chiesa passa al Senato di Palermo e in seguita venne utilizzata per diversi scopi, il tetto è crollato nella metà del Settecento e mai ricostruito. Ma quello che voglio evidenziare nel mio racconto è il forte potere energetico che nei secoli questo luogo ha conservato e che si percepisce intatto al giorno d’oggi.

Appena varchi la soglia della Chiesa vieni da subito invaso da un’energia palpabile, non riesci nemmeno a spiegare cosa provi, è quasi difficile contenerla. Vieni avvolto dalla sua bellezza travolgente e fai fatica a trovare le parole per descrivere le emozioni che ti trasmette. La tua voce riecheggia in un modo “magico”, l’acustica è sorprendente tanto da favorire lo svolgimento di diversi eventi culturali in una contaminazione di linguaggi: musica, teatro, mostre, danza e cinema. Ricordo ancora alcuni spettacoli ai quali ho assistito, quando l’emozione trasmessa dai suoni degli strumenti,  all’unisono “danzavano” e arrivavano nel mio profondo in maniera intima e discreta.

Per info: Palermo Turismo