La creatività dell’anima parla diverse lingue!
Fotografia, cinema, pittura, archeologia industriale in una Torino eclettica.
Fotografia, cinema, pittura, archeologia industriale in una Torino eclettica.
“Il lavoro della mia vita è stato determinato da quattro passioni che avevo da bambina: il cinema, la fotografia, la musica e i viaggi. E alla fine mi sono resa conto che tutte queste passioni sono confluite nella fotografia.” Ruth Orkin
Ci sono storie che raccontano la forza dei sogni nell’atto della loro realizzazione e la determinazione di chi sente di dovere esprimere sé stesso nel mondo attraverso la propria essenza. In un rapporto di reciprocità, ciò che abbiamo dentro in qualche modo siamo consci di volerlo donare all’esterno.
“Questa mostra si propone di rivisitare il lavoro della donna che voleva essere una regista e che, a causa delle circostanze, essendo un mondo cinematografico maschile, ha dovuto trovare il suo posto altrove. Non ha rinunciato al suo sogno, ma lo ha affrontato in modo diverso, creando un linguaggio singolare, estremamente ricco e nuovo attraverso la fotografia. Il lavoro fotografico di Ruth Orkin riguarda le immagini, il cinema, le storie e, in definitiva, la vita.”
Nelle parole di Anne Morin, la curatrice della mostra “Ruth Orkin – Una nuova scoperta, nelle sale Chiablese dei Musei Reali a Torino, possiamo cogliere la chiave della realizzazione personale, di come, attraverso l’ascolto interiore, la lettura libera da pregiudizi della realtà esterna e il coraggio di cambiare punto di vista, si possa “trovare altrove” il proprio posto nel mondo.
Ruth Orkin, prima di essere una grande fotografa, era una donna che ha trasformato un ostacolo in un’opportunità, ha concesso alla sua vocazione di parlare linguaggi differenti e ha vissuto al confine tra le arti, in un “luogo” che ti permette il superamento dei limiti, di vedere quello che nella zona di comfort non percepiresti.
La regia fotografica è potente, le figure rappresentate nelle foto sembrano muoversi e recitare. La distanza tra lo scatto e chi lo guarda si annulla e sfocia in un incontro oltre il tempo e lo spazio. I primi piani e gli sfondi appaiono rispettivamente come attori principali e comparse. Ruth Orkin ha creato un dialogo tra l’arte fissa della fotografia e quella in movimento del cinema realizzando di fatto il suo sogno di diventare regista.
Rimane poco tempo per ammirare l’Opera di questa grande donna e artista, la mostra ai Musei Reali termina il 16 luglio. Se non riuscirete ad andare a Torino cercatela “altrove” come lei ha cercato “altrove” la sua strada, l’emozione è assicurata.
È mia abitudine concedermi regolarmente una giornata da dedicare all’arte o alla creatività in generale. Oltre alla mostra della fotografa di Boston, sono rimasta affascinata dalla Pinacoteca Agnelli, un centro espositivo polivalente che accoglie una mostra permanente (collezione Agnelli), mostre temporanee (Strike di Lee Lozano, fino al 23 luglio 2023) e la pista 500.
Ci vorrebbero almeno altri due articoli per descrivere la bellezza dell’offerta artistica della Pinacoteca Agnelli, ma mi limito a pubblicare qualche foto e a voi invece tocca fare un grande sacrificio 🙂 andare a Torino e ubriacarvi di tanta bellezza.