Vulcanica imprenditrice pugliese instancabile e sempre alla ricerca di nuove avventure!
Concretezza e operatività caratterizzano il suo lavoro.
Concretezza e operatività caratterizzano il suo lavoro.
Alcuni gesti, pensieri e vissuti inducono alla riflessione.
Alcune persone, con le loro storie, ispirano e favoriscono l’evoluzione personale e collettiva.
“L’entusiasta è un infaticabile sognatore, un inventore di progetti, un creatore di strategie, che contagia gli altri con i suoi sogni.” – Francesco Alberoni –
Parla con passione e quasi senza sosta, 🙂 ama progettare, ma soprattutto concretizzare. Il lavoro per lei è il motore della vita, ma lo è ancora di più la sua famiglia. È esperta nel settore del turismo enogastronomico ed extralberghiero, ha una laurea in giurisprudenza con indirizzo management economico, vive da 32 anni tra Roma e Lecce con il marito ingegnere elettronico specializzato in informatica e titolare di un’azienda di software house, di cui Paola è stata amministratore fino al 2020, come educatrice ha fondato il Centro studi Universitario.
Ha ideato progetti importanti nel settore della promozione turistica per la sua Puglia, Salento Travel, Turismo Itinerante e Salento Itinerante, ed è stata fondatrice e amministratrice di un TO di incoming con America, Australia e Inghilterra.
Dal 2020 dedica anima e corpo al progetto di turismo enogastronomico TEGing, nato in piena pandemia e di recente, nel 2024, fonda PEevents, una società al femminile specializzata in organizzazione e gestione di piccoli e grandi eventi sostenibili e inclusivi a livello nazionale e internazionale per il settore turistico e non solo.
Lei è Paola Puzzovio, un’imprenditrice pugliese vulcanica, instancabile e sempre alla ricerca di nuove avventure, è punto di riferimento per aziende, imprenditori e istituzioni del settore del turismo enogastronomico. Se dovessi raccontare tutto quello che Paola ha realizzato nella sua vita, probabilmente questo articolo non basterebbe. Ci tengo però a soffermarmi su alcuni aspetti del suo vissuto che ritengo un’importante occasione di riflessione: il valore di prendersi del tempo e rialzarsi, la concretezza, la famiglia ed “essere madre senza essere mamma”, come lei si definisce.
Il periodo di isolamento durante la pandemia da COVID ha rappresentato uno spartiacque nella sua vita personale e professionale.
“Ho sempre lavorato e ancora lavorato, andando avanti per priorità e in quel momento di stop forzato mi sono detta: troppo lavoro, due malattie, un’esperienza negativa con un socio, Paola fermati, è arrivato il momento di scegliere cosa fare nella vita.” La grande forza e lo spirito creativo che la contraddistinguono hanno contribuito alla riflessione in quel momento cruciale, portandola a una decisione importante: concedersi qualche altro anno per realizzare gli ultimi progetti e poi andare in pensione per dedicare più tempo a sé stessa e alla vita di coppia.
Il turismo, come sappiamo, è tra i settori che ha sofferto maggiormente a causa della pandemia. Dall’America arrivavano le disdette dei viaggi organizzati dal tour operator di Paola, una situazione che avrebbe gettato chiunque nello sconforto. Tuttavia, per lei è stata l’occasione per tirare fuori la sua solita grinta e tenacia: “Paola, tu non sei una che si piange addosso. Alzati e ricomincia da zero. Rilancio un altro progetto”
Da brava imprenditrice, ha sfruttato al meglio il tempo che la pandemia aveva forzatamente concesso. Oltre a fare un bilancio della sua vita, ha gettato le basi per un progetto che probabilmente rappresenta l’epilogo di una carriera professionale intensa, ricca di contenuti e risultati. La sua visione ha ispirato molti, dimostrando inoltre che anche nei momenti di crisi è possibile creare opportunità e sviluppo.
Grazie anche alle sue facoltà e al suo pizzico di “follia”, nasce il progetto TEGing per Ri-Disegnare il Turismo Enogastronomico Italiano con lo “scopo di dare nuove linee guida concrete a tutti gli operatori della filiera turistico-enogastronomica, tenendo in considerazione i 17 Obiettivi per uno Sviluppo Sostenibile (Agenda2030)”. Un progetto di speranza a cui professionisti e imprenditori si sono “aggrappati” con estrema fiducia nei confronti di Paola.
In meno di due mesi, è riuscita ad affiliare a TEGing 400 realtà pugliesi, tra associazioni, GAL e aziende, che in due anni sono diventate 600, tetto massimo stabilito da Paola per garantire la qualità del lavoro e il raggiungimento degli obiettivi.
Paola non ha dubbi: le sue conoscenze nel campo informatico sono state per lei una carta vincente. Grazie agli strumenti online, è riuscita a comunicare al meglio con il mondo esterno, ha coinvolto così la sua rete relazionale trentennale, dai fornitori ai partner e alle istituzioni, e ha convogliato tutti i suoi progetti su TEGing. Per Paola comincia una nuova sfida e inizia a delineare quello che oggi potremmo, senza ombra di dubbio, definire un progetto virtuoso.
Spesso ci troviamo di fronte a iniziative o progetti che, pur essendo ben confezionati dal punto di vista dell’immagine, si rivelano poi poco utili e concreti. A mio avviso, tra le cause principali ci sono la mancanza di competenze, pianificazione, esecuzione e obiettivi chiari e misurabili. Forse ancor di più, manca l’“intenzione” a monte.
“Diamo concretezza, facciamo i fatti, siamo operativi” è una frase che Paola ripete spesso. Per lei, l’aspetto educativo, la formazione e la creazione di una rete sono fondamentali per le aziende che vogliono crescere. La sua regia di valore parte dalle necessità delle aziende e, attraverso una rete umana e professionale, porta risultati concreti e duraturi.
Con iTEG, uno degli obiettivi del progetto TEGing, Paola esprime la sua idea di concretezza e operatività. Ricorda il lancio del progetto, avvenuto il giorno del suo compleanno, il 21 maggio 2020, con una settimana di formazione online non-stop dedicata a professionisti, produttori e istituzioni.
Gli obiettivi erano molteplici: offrire una prospettiva di speranza in un periodo di grandi difficoltà, fornire una visione sul mercato nazionale e internazionale e mettere a disposizione informazioni pratiche, come quelle sui bandi.
Il progetto procede con entusiasmo e partecipazione, culminando nel primo evento in presenza, tenutosi dal 10 al 12 giugno 2021 a Santa Maria al Bagno, in Puglia. Le persone, che fino a quel momento avevano solo un volto a causa delle misure anti-Covid, si sono finalmente incontrate in occasione della prima edizione di iTEG. Questo evento ha visto la partecipazione di esperti del settore, con workshop e degustazioni che hanno arricchito l’esperienza dei partecipanti. Successivamente, l’evento ha fatto tappa a Roma, New York e Lecce, ciascuna con un programma unico e coinvolgente. Gli appuntamenti continuano: il prossimo 3 ottobre, infatti, iTEG sbarcherà a Madrid con l’obiettivo di consolidare la rete italo-spagnola e creare la prima rete di turismo enogastronomico spagnolo.
Insomma, più concretezza di così… 🙂
“La mia famiglia ha la priorità su tutto, per me è l’abc della vita, non transigo davanti a niente e nessuno. Una volta ho abbandonato una riunione in Confcommercio per raggiungere mia sorella che era in difficoltà”.
Per Paola, la famiglia viene prima di tutto! Il legame con i suoi genitori e i suoi quattro fratelli è profondo e duraturo, inoltre è molto protettiva e tiene alla sua e alla loro privacy. Crede che la famiglia costituisca una ottima palestra di vita: giocare, ridere, litigare, sperimentare emozioni aiutano a relazionarsi al meglio con e nel mondo.
Mi diverte quando racconta che durante le riunioni famigliari riaffiorano vecchi ricordi e ogni fratello li narra in modo completamente diverso. Ho il vago sospetto che a vincere la ‘battaglia’ sia sempre la vulcanica Paola.
Riconosce alla madre il senso di unità familiare che le appartiene, mentre al padre, grande imprenditore che ha costruito un impero, la forza e la capacità di non abbattersi mai. “Ciò che non si vede si percepisce” è il suo concetto di imprenditoria: per un imprenditore, l’intuito e la visione concreta e credibile sono tutto.
Paola è stata, e forse lo è ancora, 🙂 una figlia birichina. Da adolescente rivoluzionaria, ha combattuto durissime battaglie in famiglia, soprattutto per la parità di genere. A scuola si impegnava il minimo indispensabile per ottenere buoni voti, non rispettava gli orari imposti dai genitori e, in generale, non amava le imposizioni. Credeva di avere un’idea chiara su come comportarsi e cosa volere.
In Paola convivono due anime opposte: quella rivoluzionaria e quella conservatrice. Se da una parte va controcorrente, dall’altra ha un forte legame con le sue radici, le storie locali, le tradizioni e le memorie della sua Puglia.
Dalla sua anima conservatrice arriva la passione per la cucina, ereditata dal nonno materno e trasmessale prima dalla nonna e poi dalla mamma Maria. Accogliere tutta la famiglia o gli amici più intimi a tavola per condividere cibo, pensieri e parole è per lei un rito “sacro” e fondamentale per creare unione. “Preparo al momento con gli ingredienti a disposizione, i miei piatti parlano anche siciliano, tunisino, spagnolo e amo preparare le conserve. Insomma, mi piace tutto quello che è bello e buono.”
L’amore per la cucina e la tradizione la esprime non solo in famiglia. Nel 1999 infatti, con lo scopo di tramandare e conservare il patrimonio della cultura e delle tradizioni famigliari pugliesi, apre per la madre e le sue amiche la prima scuola di cucina salentina-pugliese e la prima Associazione culturale, di cui è presidente.
Con la scuola di cucina, Paola si avvicina al mondo del turismo enogastronomico. Tuttavia, i numerosi impegni la costringono a chiudere l’associazione dopo ventitré anni, mentre la scuola, divenuta itinerante, continua a insegnare e tramandare.
“Maternità e paternità non sono eventi biologici: è necessaria la disponibilità dell’inconscio.” – Massimo Recalcati –
Chissà se la concretezza di Paola arriva dal suo “essere madre senza essere mamma”. Le mamme solitamente sostengono i loro figli in modo concreto e senza troppi giri di parole, senza sé e senza ma. Allo stesso modo, la concretezza di Paola sul lavoro si traduce in aiuto per l’“altro”. Tratta i suoi progetti e la sua rete come se fossero suoi figli: li nutre, li accudisce, li educa, per poi lasciarli andare a vivere le proprie esperienze in piena autonomia.
Sfido chiunque a non vedere il senso materno di Paola nel progetto che intende lasciare in eredità quando andrà in pensione: creare una fondazione per ragazzi volenterosi e promettenti che non hanno le opportunità economiche per avviare una propria attività. La fondazione sarà composta da aziende e imprenditori senza continuità famigliare, che metteranno a disposizione i loro capitali e progetti. Tra gli obiettivi ci sarà quello di educare i ragazzi alla libertà di pensiero e di azione, elementi indispensabili, secondo Paola, per un’imprenditoria di qualità.
L’indole vulcanica di Paola si riflette in tutto ciò che realizza e desidera. Tra i suoi desideri c’è quello di scrivere un libro sulle mamme. Nonostante, come dice lei, non abbia avuto la fortuna di essere madre, crede che il suo punto di vista distaccato e lucido rappresenti un punto di forza per il suo progetto. Tra gli argomenti che vorrebbe trattare ci sono: il comportamento delle mamme nella vita quotidiana, le loro responsabilità, la forza che non ha eguali, la consapevolezza, spesso mancante, della grandiosità di ciò che fanno ogni giorno e dell’attenzione speciale che devono mettere in ogni azione e comportamento, perché condiziona fortemente tutta la vita dei figli.
Per concludere, vorrei lasciare spazio a una frase di Paola che credo possa essere fonte di ispirazione e non necessiti di tante spiegazioni. Le sue parole racchiudono la lungimiranza e la passione che ha messo in ogni aspetto della sua vita: dalla famiglia al lavoro, dalla cucina alla sua visione imprenditoriale. Questa frase rappresenta, con estrema semplicità, l’essenza del suo spirito ribelle e della sua dedizione:
“Il mio unico progetto di vita è vivere”
© Galleria: Aldo Is@cento