Cammini per le vie di una città incantevole, drizzi ogni senso per percepire la sua magia e intanto avverti il mistero che l’avvolge. Torino è una città che ti seduce, bella, maestosa, immobile e dinamica allo stesso tempo, ti abbandoni a lei, ma non del tutto, ti può sorprendere in ogni momento.

Un giorno, per le vie del centro storico, incontro qualcuno che attira la mia attenzione. Sento una musica che pian piano si avvicina e si materializza con una figura femminile elegante su una bici adornata da fiori e ricoperta da paillette colorate. Quanta allegria mi ha trasmesso, quanto senso di libertà. Questa donna snella, alta e affascinante si stava godendo il calore di un timido sole che scaldava il passaggio sotto i portici maestosi di Torino e il vento che le accarezzava i capelli e la pelle, ascoltando e condividendo musica con i passanti. Ho percepito la sua energia vitale che mi ha inondato di gioia e vitalità.

La ritrovo qualche minuto dopo a guardare una vetrina di un negozio, non resisto, devo parlarle, devo dirle quanto sia bella e coinvolgente.

Detto fatto! Ci siamo trovate a chiacchierare e ridere insieme per cinque lunghi e intensi minuti.

Catherine è francese e vive a Torino da 23 anni, ci tiene a sottolineare che si sente torinese, di avere frequentato per tre anni una scuola di doppiaggio e per questo motivo di non avere accento francese. Un pochino si sentiva, ma meglio non dirglielo 🙂 Chissà perché a volte vogliamo scappare da chi siamo, il suo accento era così delicato, ammaliante e travolgente, un suono angelico.

“La bicicletta è la mia fedele amica, mi porta ovunque io voglia; seguo il vento e dove trovo un posto divertente mi fermo, soprattutto dove c’è altra musica. La musica mi mette di buon umore, amo cantare anche se sono stonata, la porto in giro senza disturbare perché mi sposto, meglio delle cuffie che sono pericolose. La musica espande delle ottime vibrazioni, quelle più alte, per me è l’espressione più alta del Signore, io sono anti religione, ma molto credente.”

Quanto è affascinante quel pizzico di “follia”,  cos’è se non “essere” senza la maschera.

Quando mi ha detto <<sono una cazzeggiatrice professionale>> ho riso come una matta per la naturalezza e l’orgoglio con cui ha pronunciato queste parole. Senza dubbio intendeva dire di non riempire le nostre giornate di attività superflue, di godersi la vita e “sentirla” nella musica, nelle paillette, nella recitazione, andando in bici e ovunque proviamo serenità e gioia.

Cosa fai Catherine nella vita?
 “Caccia ai tesori”
Mi spieghi meglio?
 “No, devi inventartelo nella tua storia”

Lo psicologo Jean Piaget diceva che <<Impariamo di più quando dobbiamo inventare.>>, dunque non ci resta che immaginare, “inventare” come Catherine passa le sue giornate e il senso che dà alla sua vita, naturalmente se vi va di giocare e imparare!