Quello di vedere i talenti e le doti negli altri è sempre stata una mia caratteristica. A volte sono riuscita ad aiutare qualcuno a prenderne coscienza e ad acquisire consapevolezza, altre invece, forse troppe, non ho prestato attenzione. Da quando ho deciso di cambiare vita, soprattutto lavorativa, mi sono detta che avrei fatto di tutto per riprendere questa mia “missione” e così sto facendo con il mio percorso di coaching. Un modo concreto ed efficace per fare emergere attitudini e doti in chi si affida a me, ma anche, con un semplice consiglio, in chi fa parte della mia vita. 

Da qualche mese ho stretto amicizia con una persona la quale continuava a dirmi di amare da sempre la scrittura e che le sarebbe piaciuto diventare una giornalista. Ho provato più volte a dirle di mandarmi un suo “scritto” e così, dopo vari tentativi, è arrivato. Ma quello che non sapeva, è che avrei pubblicato il suo articolo nel mio blog! 🙂

Non so cosa ne pensiate voi, ma a me sembra che Paola abbia la stoffa da giornalista e ancor di più forse da narratrice…

“Sfilare durante le feste paesane sembra un fatto normale, obbligatorio e scontato, soprattutto se ci si trova in talune località di montagna dove il solo fatto di battere gli zoccoli sull’asfalto, percorrendo le vie del paese a piedi, è già una festa. Quel suono, che qualcuno chiama frastuono, ricorda i bei tempi andati, quando gruppi di abitanti delle valli scendevano in paese all’inizio della primavera per vendere o scambiare i loro prodotti, frutto del lavoro invernale, in cambio di stoffe, farina, zucchero e per i più fortunati di buon cacao e caffè.

A Recoaro Terme, in provincia di Vicenza, questa atmosfera d’altri tempi era nell’aria anche lo scorso 20 agosto, giorno dell’inizio ufficiale della festa dei “Gnochi con la Fioreta”.

La tradizione culinaria del paese vanta una ricca varietà di piatti, tramandati da secoli, e questa chicca della gastronomia rurale, oltre ad essere la protagonista di una festa, è stata scelta per dar vita ad una vera e propria confraternita con tanto di soci ed estimatori al seguito: la “Venerabile Confraternita dei Gnochi con la Fioreta.”

Questi gnocchi sono un piatto semplice, povero, il cui impasto viene preparato proprio mescolando insieme la farina bianca con la “fioreta”, un composto cremoso, semiliquido, che si ricava dall’ultima parte della lavorazione del formaggio, grazie alle mani esperte degli artigiani delle malghe, i malgari cosiddetti. Si tratta di uno scarto del latte a detta di qualcuno, uno scarto prezioso per gli intenditori che, una volta amalgamato insieme con la farina, e cotto a cucchiaiate nell’acqua bollente, dà origine a questi gnocchi dalla forma irregolare che vengono conditi con abbondante burro fuso, salvia e una pioggia di grana grattugiato. Non c’è recoarese che non li abbia mai assaggiati, non c’è nonna o massaia che non li abbia mai preparati, non c’è ristorante che non li sappia proporre, sia in versione rustica che raffinata.

Molte persone giungono a Recoaro Terme proprio per poter assaggiare questa prelibatezza e l’occasione della festa annuale, dedicata proprio a questo piatto tipico, rende la cosa più facile. Passato il periodo di ferragosto sulla piazza principale del paese viene allestito il tendone che per due fine settimana ospita la rassegna culinaria circondato da bancarelle, intrattenimenti vari e musica fino a tarda sera. E si parte proprio sfilando il primo giorno lungo le vie del paese, per richiamare l’attenzione degli abitanti e dei villeggianti, per ricordare a tutti che la festa sta per cominciare. I “malgari dei Ronchi”, addetti delle malghe della contrada Ronchi, luogo che vanta l’origine della preparazione di questo piatto prelibato, il gruppo Cimbro, gruppo storico folcloristico che riprende le tradizioni cimbre degli abitanti del luogo che risalgono a fine ‘800, e l’immancabile “Confraternita dei Gnochi con la Fioreta” sfilano tra le vie del paese, ognuno con il suo costume tipico, al suono dei tamburi che i malgari fanno tuonare al loro passaggio. Il momento non si può scordare, l’emozione non si può trattenere, le persone acclamano ed applaudono, qualcuno fotografa, qualcuno saluta, i più restano ad ammirare con stupore questa scia colorata che scende verso la piazza. Chi sfila lo fa con generosità ed orgoglio, il serio ed impenetrabile montanaro sa quando è il momento di sfoderare un sorriso ed un cuore allegro, consapevole di contribuire a dar vita ad una delle feste più importanti per la tradizione storica di Recoaro Terme, complici anche le montagne circostanti che, per l’occasione, offrono la loro cornice migliore. E così la “Fioreta”, che per taluni rimane solo uno scarto, anche quest’anno ha potuto rivivere appieno il suo momento di gloria accontentando, com’è nel suo stile, anche i palati più diffidenti.”

Paola Peripolli